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Mostra Natura. Mito e paesaggio nel mondo antico Natura. Mito e paesaggio nel mondo antico - Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12 - Milano

Mostra di pittura in corso dal 22 luglio 2015 al 10 gennaio 2016

Una mostra per spiegare - attraverso l'esposizione di vasi dipinti, terre cotte votive, affreschi, oggetti di lusso come argenterie e monili aurei - il contatto profondo tra uomo e natura come era nell'antichità.

Nelle pitture greche prima e romane poi la Natura è sempre stata al centro della rappresentazione pittorica. Sono moltissimi gli aneddoti antichi riguardo alle doti di rappresentazione naturalistica di pittori ormai mitici come Apelle nell'antica Grecia. Si tendeva al raggiungimento della perfezione estetica della Natura secondo concetti di realismo totale che non lasciavano spazio a nessuna impressione artistica. Il genio era semmai misurato con il livello di adesione alla realtà delle pitture.

Case, palazzi, biblioteche e musei erano dipinti e i ricchi patrizi romani ben recepirono la lezione dei Greci a partire dal II secolo a. C. - aiutati non poco dall'aumento dell'osmosi culturale dopo la conquista della Grecia da parte di Roma (146 a.C.) - se solo un secolo dopo troviamo raffigurato nella villa di Livia di Prima Porta un giardino meraviglioso in un ninfeo sotterraneo.

Ma la Natura, con il suo cospicuo bestiario al seguito, era già presente da secoli nella pittura parietale rappresentando la vita delle selve e dei mari: pesci e animali selvatici da caccia erano tra i soggetti più comuni; ma anche fiori e paesaggi contribuivano a rinsaldare un legame con la Natura che - nonostante l'urbanizzazione crescente di alcune aree dell'Impero - era decisamente intatto e lo rimase per secoli, almeno fino al Settecento quando fu inevitabilmente reciso dando vita a movimenti letterari e intellettuali di reazione come il Romanticismo e lasciando per sempre l'uomo moderno privo della sensazione di immersione nel contesto naturale, strappandolo dalla propria natura di essere animale.

Innegabile infatti che per l'uomo moderno la sensazione di essere parte della Natura si attivi solo sotto un impulso esterno che lo riporti e lo riimmerga nelle sue origini mentre per l'uomo arcaico il contatto con la Natura era sentito come costante e pervasivo di tutta la sua vita. La mostra a Palazzo Reale vuole proprio dare risalto a questa importanza naturalistica della vita di ogni giorno nei secoli di Roma antica.

Attraverso prestiti provenienti dai maggiori musei di ogni parte del mondo (Napoli, Berlino, Parigi, Atene, Londra) ma anche da numerose collezioni private si crea così un elenco di capolavori assoluti della storia dell'arte antica; un catalogo che passò in eredità ai pittori rinascimentali come Pinturicchio, Michelangelo e Raffaello i quali si calarono nelle volte ormai interrate - da qui la titolazione di decorazioni grottesche - della Domus Aurea di Nerone riscoprendo questa maniera di dipingere e la ridonarono all'uomo lasciandocela in eredità fino ai giorni moderni attraverso l'imitazione di quello stile pittorico e l'assunzione della concezione che esso sottendeva della Natura stessa.

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Giovedì e sabato apertura prolungata fino alle 22.30 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura).
Biglietti: € 11; ridotto € 9.50; ridotto speciale € 5.50.

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