Divisionismo. 2 Collezioni - Galleria
d'Arte Moderna di Milano, via Palestro 16 - Milano
Mostra
in corso dal 19 novembre 2021 al 6 marzo 2022
La Galleria d’arte Moderna di Milano insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
presentano
una mostra dedicata alla straordinaria stagione divisionista mettendo in mostra opere appartenenti alle loro due collezioni.
Comunicato stampa della Mostra Divisionismo. 2 Collezioni
GAM | Galleria d'arte Moderna di Milano e Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
presentano
una mostra dedicata alla straordinaria stagione divisionista, di cui le due rispettive
collezioni conservano le opere di alcuni tra i più significativi esponenti.
Allestita nelle
suggestive sale del pian terreno della Villa Reale, la rassegna si basa su una selezione puntuale
di confronti tra le opere della Pinacoteca tortonese, da ventàanni sede della ricca collezione
della Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona, e quelle della Galleria d'arte Moderna
di Milano, custode di alcuni tra i capolavori del Divisionismo e sede, nel corso degli anni,
di importanti mostre dedicate agli artisti che sperimentarono e condivisero questa tecnica
pittorica e la sua poetica.
La mostra DIVISIONISMO. 2 COLLEZIONI, curata da Giovanna Ginex in collaborazione
con GAM, si terrà dal 19 novembre 2021 al 6 marzo 2022.
Attraverso trenta opere, allestite in cinque sezioni, l'esposizione intende mettere a fuoco gli
elementi caratterizzanti l'esperienza divisionista, i suoi protagonisti e gli artisti che furono
loro sodali, presenti nelle due collezioni:
Giacomo Balla, Leonardo Bistolfi, Umberto
Boccioni, Giulio Branca, Luigi Conconi, Tranquillo Cremona, Carlo Fornara,
Giuseppe Grandi, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe
Pellizza, Gaetano Previati, Attilio Pusterla, Daniele Ranzoni, Giovanni Segantini,
Giovanni Sottocornola, Paolo Troubetzkoy.
Milano è stata una città chiave per il Divisionismo: qui studiarono molti dei suoi interpreti,
qui molti di loro trovarono ispirazione per opere di denuncia sociale, qui esposero per la prima
volta alla Triennale di Brera
del 1891. Le tele ambientate a Milano è città a quel tempo in
piena crescita industriale e caratterizzata da profondi cambiamenti urbanistici, architettonici
e sociali è divennero inoltre per i divisionisti spazi in cui indagare il tema e le icone della
contemporaneità, del progresso e delle antiche e nuove marginalità.
La mostra nasce a partire dal desiderio di offrire un nuovo sguardo �dall'interno� sul
Divisionismo e anzi sui Divisionismi, mettendo a fuoco le differenti evoluzioni tecniche e
declinazioni tematiche.
Le riflessioni di questi artisti sul tema dell'utilizzo del colore e degli effetti della luce
inseriscono questa mostra nell'ambito di una programmazione che il museo dedica a una
serie di �dialoghi�, avviata da questo appuntamento di dialogo sulla luce, che proseguirà in
futuro con un secondo �dialogo sulla materia�. è
sarà il confronto tra artisti, anche di epoche
differenti, a stimolare una riflessione è dice Paola Zatti, Conservatore Responsabile del museo è su questi due grandi temi che cercheremo di approfondire, come in questo caso, con sguardi trasversali
e accostamenti che parlino al visitatore attraverso le loro suggestioni
�.
In occasione della mostra, la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, spinta dal desiderio
di approfondire il tema del Divisionismo con modalità innovative rispetto al passato,
promuovendone la forza e complessità, presenterà una nuova e originale pubblicazione:
Album del Divisionismo
di
Giovanna Ginex
, in uscita in libreria per
Electa
in concomitanza
con l'esposizione.
Come scrive Giovanna Ginex nell'introduzione al volume: è A cinquantàanni dall'epocale mostra
sul divisionismo allestita a Milano nel 1970 e a trentàanni da quella di Trento, cui seguirono e tuttora
si susseguono innumerevoli altre iniziative espositive e altrettanti studi monografici sui pittori che
nella loro carriera furono alfieri o comprimari dell'uso della tecnica divisa, possiamo permetterci
di compiere un passo indietro: riportare alla misura di quel tempo, di quegli anni e di quei luoghi la
valenza storica e artistica del divisionismo, e soprattutto restituire la voce diretta dei suoi protagonisti
e dei suoi interpreti
�.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA
La Scapigliatura: nuove sperimentazioni tecniche.
Nelle opere di Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni, primi e massimi protagonisti della
Scapigliatura lombarda, è già possibile cogliere negli accostamenti cromatici, nella libertà del
gesto pittorico e nel modellato per le opere dello scultore Giuseppe Grandi, quei caratteri
formali che saranno alla base delle sperimentazioni divisioniste.
Temi e soggetti ancora di gusto
tardo romantico, scelti e reinterpretati da Luigi Conconi e da Gaetano Previati, si rinnovano,
attraverso la stesura spezzata del colore, la tonalità accesa delle pennellate, il modellato scabro,
ora preferito dagli scultori. Sono queste le premesse di un nuovo corso dell'arte italiana.
Paesaggi. La natura il simbolo
La pittura di paesaggio offre ai divisionisti le condizioni più favorevoli per dispiegare la potenza
cromatica e la luminosità della cosiddetta tecnica complementare, ossia l'accostamento di
colori puri sulla tela. Giovanni Segantini, Emilio Longoni e Carlo Fornara salgono in montagna,
assegnando alle vedute d'alta quota un significato più ampio, che trascende la ricerca sulla
luce e il colore, e pone come obiettivo l'armonia tra l'uomo e la natura incontaminata.
Giuseppe Pellizza raggiunge ne
Il ponte, uno dei vertici delle sue ricerche sulla rappresentazione
dei fenomeni naturali, coniugando tecnica divisionista, maestosità della veduta e la forza del
simbolo.
Il confronto tra le diverse interpretazioni di un genere pittorico molto frequentato dai
divisionisti è completato in sala dal busto di Paolo Troubetzkoy che ritrae Giovanni Segantini,
colto al vero nel maggio 1896.
Pittura sociale e Realismi
Nella pittura dell'ultimo decennio dell'Ottocento le rappresentazioni del lavoro si intrecciano
con un'iconografia che esplora ormai ogni piega dell'emarginazione sociale, in un
caleidoscopio di temi, soluzioni formali e accenti emotivi che trovano e troveranno anche in
seguito ampio spazio nelle opere dei pittori divisionisti.
Nel 1891, il capolavoro di Nomellini,
Piazza Caricamento a Genova, segna il nuovo corso divisionista della sua pittura con una
rappresentazione di assoluto verismo dei lavoratori del porto. Lo affiancano, a confronto,
altri due dipinti corali che descrivono un brano di vita e lavoro del proletariato milanese. Un
folgorante
en plein air
di Emilio Longoni denuncia il lavoro minorile, mentre gli interni di
Angelo Morbelli e di Attilio Pusterla fissano in crude istantanee emarginazione e vecchiaia.
Giulio Branca, con l'anziano contadino in preghiera della toccante scultura
l'ave Maria
,
documenta gli alti esiti della scultura verista a Milano.
Il pastello divisionista
La tecnica del pastello trova in ambito divisionista un rinnovato, grande slancio e straordinari
interpreti. La diversa declinazione della ricerca cromatica è contraddistinta dalla stesura
di filamenti di colore puro accostati con massima sapienza tecnica fino a raggiungere una
potenza espressiva che pochi anni dopo infiammerà le opere su carta di Balla, Boccioni
e Severini.
I pastelli
Maria Maddalena ai piedi della croce
di Emilio Longoni e
Lagrime
di
Giuseppe Mentessi interpretano il tema umanissimo del dolore. Longoni affronta il soggetto
sacro con uno sguardo di compassionevole verismo, Mentessi raffigura con un'immagine di
rara essenzialità formale e intensa partecipazione emotiva un episodio della repressione dei
moti popolari di Milano del maggio 1898.
La nuova generazione
Nel primo decennio del Novecento anche altri artisti da Roma, da Milano, dalla Toscana,
applicano il divisionismo alle sperimentazioni di una nuova pittura d'avanguardia. Le opere
di Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Plinio Nomellini presenti nella sala precedono o
sfiorano la fase futurista, ponendo in grande evidenza sia la comune matrice divisionista, sia
le rispettive declinazioni raggiunte dagli artisti nell'uso della tecnica pittorica.
Il Profumo
di
Leonardo Bistolfi conclude il percorso della mostra con uno sguardo al gusto simbolista e al
raffinato decorativismo che permeava quegli anni.
Orari: da martedì
a domenica 10.00 alle 17.30. Lunedì chiuso. L'ingresso è
consentito fino a 60 minuti prima della chiusura.
Biglietti:
intero € 5, ridotto € 3. Gratuito il primo e terzo martedì
del mese dalle ore 14.00.
Sito web: GAM
Milano
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