
Bruce Nauman. Neons Corridors Rooms - Pirelli HangarBicocca, Via Chiese 2 - Milano
(Foto: Bruce Nauman. Black Marble Under Yellow Light, 1981/1988. �la Caixa� Foundation Contemporary Art Collection, Barcelona. è 2022 Bruce Nauman/SIAE
Courtesy Sperone Westwater, New York)
Mostra in corso dal 15 settembre 2022 al 26 febbraio 2023
Pirelli HangarBicocca dedica una mostra a Bruce Nauman, uno degli artisti viventi di maggior rilievo della storia dell’arte contemporanea. L’esposizione organizzata in collaborazione con Tate Modern, Londra, e Stedelijk Museum Amsterdam, offre una panoramica approfondita sulla ricerca spaziale dell’artista e le sue sperimentazioni con l’architettura, l’uso della luce, del suono, del linguaggio e del video.
Comunicato stampa della mostra Bruce Nauman. Neons Corridors Rooms
La mostra �Neons Corridors Rooms� raccoglie trenta opere realizzate dalla seconda metà degli
anni sessanta che esplorano la dimensione più innovativa della pratica di Bruce Nauman (Fort
Wayne, Indiana, 1941; vive e lavora in New Mexico) con un focus sulla sua ricerca spaziale e
architettonica.
Il progetto espositivo fa luce su questo ambito specifico, meno conosciuto e studiato,
della ricerca espressiva dell'artista che in oltre cinquantàanni di carriera ha indagato la condizione
umana e il significato più profondo del fare arte, abbracciando con attitudine radicale e pionieristica
diversi media è installazione, video, scultura, performance, fotografia, disegno e suono.
In aggiunta a lavori presentati nelle retrospettive di Londra (ottobre 2020-febbraio 2021) e
Amsterdam (giugno-ottobre 2021) l'esposizione di Milano, a cura di Roberta Tenconi e Vicente
Todol' con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy
Wan, si arricchisce di una nuova selezione che include alcune delle installazioni più emblematiche
di Nauman, provenienti da numerose collezioni pubbliche e private internazionali è tra cui Artist
Rooms National Galleries of Scotland and Tate, Centre Pompidou, Parigi, IVAM, Valencia,
Hamburger Kunsthalle, Amburgo, Kunstmuseum, Basilea, Museo Nacional Centro de Arte Reina
Sof�a, Madrid, Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam, Solomon R. Guggenheim Museum /
Panza Collection, New York, Stedelijk Museum, Amsterdam, Tate Modern, Londra, così come
Annibale Berlingieri Collection, Benesse Collection, Okayama, Collection of Jack and Nell
Wendler, Courtesy of Wendler Family LLC, Daskalopoulos Collection, Dia Art Foundation, Emanuel
Hoffmann Foundation, FER Collection, Froehlich Collection, Herbert Foundation, Ghent, e Bruce
Nauman Studio. Estendendosi sulla superficie di oltre 5.000 metri quadrati delle Navate di Pirelli
HangarBicocca e occupando anche altri spazi, come la Sala lettura e l'area esterna, la mostra
riunisce per la prima volta le varie tipologie di corridoi e stanze, oltre a sei neon, cinque lavori video
e sonori, e una selezione di Tunnels, ovvero modelli scultorei per architetture sotterranee. Il percorso
espositivo che copre un arco di ricerca di quasi quarantàanni raggruppa le opere secondo nuclei
tematici, mettendo così in luce da una parte le variazioni e i tratti comuni tra i diversi lavori, e dall'altra
l'estensione e la continua sperimentazione dell'artista.
Realizzati a partire dalla fine degli anni sessanta, i corridoi sono strutture concepite da Bruce
Nauman per manipolare, registrare e testare l'esperienza e i movimenti dello spettatore all'interno
di uno spazio. La loro architettura obbliga il visitatore a un percorso fisico quanto emotivo, che invita
a prendere coscienza dei propri limiti e della propria corporalità. La mostra racconta la genesi e lo
sviluppo di questo corpus di lavori proprio a partire dal primo corridoio realizzato dall'artista,
Performance Corridor (1969). l'idea per l'opera nasce da una performance registrata nel video
Walk with Contrapposto (1968) è anch�esso presente nell'esposizione di Milano �, in cui Nauman
cammina avanti e indietro in uno stretto passaggio con movimenti esagerati del bacino, imitando le
pose delle sculture classiche. l'anno successivo, nel 1969, per una mostra al Whitney Museum di
New York, l'artista espone come scultura praticabile la struttura da lui impiegata nel video, invitando
i visitatori a utilizzarla a loro volta. Se fino a quel momento Nauman con i suoi video e performance
si era concentrato sulla sua presenza e figura, con Performance Corridor l'artista sposta la sua
attenzione e ricerca sullo spettatore e sul rapporto che instaura con lo spazio circostante.
�Neons Corridors Rooms� rivela come questa pratica diventi un mezzo per Nauman per
sperimentare con lo spazio e con il corpo in maniera sempre più radicale. l'esposizione investiga
infatti le diverse tipologie di corridoi che sono seguiti negli anni e concepiti con nuove forme,
dimensioni e modalità di fruizione rispetto al primo, divenendo sempre più complessi fino a inglobare
stanze e a inserire elementi e dispositivi sonori, luminosi, tattili, plastici o visivi, per alterare la
percezione e creare un senso di spaesamento. In Green Light Corridor (1970), per esempio, una
luce fluorescente di colore verde invade l'angusto spazio percorribile tra le due pareti; mentre
nell'installazione Corridor Installation with Mirror è San Jose Installation (Double Wedge
Corridor with Mirror) (1970) Nauman utilizza uno specchio per disorientare i visitatori che
l'attraversano. Realizzato a Milano nel 1971 alla galleria Fran�oise Lambert, e qui ricostruito per la
prima volta, Funnel Piece (Fran�oise Lambert Installation) (1971) impiega invece la luce naturale
come fattore generativo dell'esperienza. In maniera simile strumenti elettronici e di sorveglianza,
come videocamere a circuito chiuso, fungono da elementi per riflettere sulle reazioni nel
comportamento e nel movimento delle persone quando scoprono di essere registrate e controllate,
come avviene in Going Around the Corner Piece with Live and Taped Monitors (1970).
Con Dream Passage with Four Corridors (1984), opera che apre la mostra �Neons Corridors
Rooms�, l'artista utilizza corridoi, luci colorate fluorescenti e oggetti comuni, come delle sedie e dei
tavoli, per creare un ambiente domestico e onirico. Mentre in MAPPING THE STUDIO II with color
shift, flip, flop, & flip/flop (Fat Chance John Cage) (2001), installata nello spazio del Cubo, l'artista
si concentra sugli aspetti solitamente trascurati e apparentemente ininfluenti del mondo che ci
circonda, documentando in sette proiezioni video le attività notturne del suo studio in New Mexico.
Come suggerisce anche il titolo, le immagini sono alterate cromaticamente o ribaltate, si modificano
in modo quasi impercettibile, provocando un senso di dislocazione spaziale e temporale in chi le
osserva. Nell'installazione audio Raw Materials (2004) l'artista crea un vero e proprio paesaggio
sonoro. l'opera, commissionata per la Turbine Hall della Tate Modern nel 2004, è installata per la
prima volta all'aperto, nell'area esterna di Pirelli HangarBicocca, e riproduce in loop 21 registrazioni
audio legate ad altrettanti precedenti lavori dell'artista, ripercorrendone la lunga carriera in un
percorso di rimandi, flashback e alterazioni acustiche.
Le tracce audio di Raw Materials rivelano un altro aspetto fondamentale della pratica di Bruce
Nauman: l'utilizzo del linguaggio e delle sue molteplici possibilità relazionali. Questo tema appare
ancora più evidente nelle opere realizzate con il neon, tra le più note e celebrate dell'artista. In Pirelli
HangarBicocca viene presentata una significativa selezione, che ne racconta l'evoluzione. Questi
lavori indagano la natura formale e psicologica del linguaggio e le potenzialità trasformative del testo
scritto. La riflessione sull'arte e sulla figura dell'artista sono centrali nei primissimi neon della fine
degli anni sessanta come The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (Window
or Wall Sign) (1967) e My Name As Though it Were Written on the Surface of the Moon (1968).
Mentre giochi di parole e indagini sempre più complesse sull'esistenza umana e sugli aspetti
disturbanti dell'infanzia compaiono in Run from Fear, Fun from Rear (1972), in One Hundred Live
and Die (1984) o in Hanged Man (1985).
Bruce Nauman
Numerose delle più importanti istituzioni internazionali hanno ospitato esposizioni e progetti
personali di Bruce Nauman, quali M Woods, Pechino (2022); Punta della Dogana-Pinault Collection,
Venezia (2021-2022); Stedelijk Museum Amsterdam (2021); Tate Modern, Londra (2020-2021);
Museo Picasso Malaga (2019); Schaulager, Basilea, MoMA Museum of Modern Art e MoMA PS1,
New York (2018�2019); Philadelphia Museum of Art (2016); Fondation Cartier, Parigi (2015);
Museum of Contemporary Art, San Diego (2008); Berkeley Art Museum, Castello di Rivoli Museo
d'arte Contemporanea, Torino, e Menil Collection (2007-2008); e Tate Modern, Londra (2004), oltre
alla grande retrospettiva organizzata nel 1993-1995 dal Walker Art Center, Minneapolis e Hirshhorn
Museum, Washington D.C. La sua prima retrospettiva è stata presentata presso Los Angeles County
Museum of Art e ha viaggiato al Whitney Museum of American Art, New York, e in altre istituzioni
internazionali (1972-1974). Nauman ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive e biennali,
tra cui Biennale di Venezia (2015, 2013, 2007, 1999, 1987, 1980 e 1978); e documenta, Kassel
(1992, 1982, 1977, 1972 e 1968). Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali Frederick Kiesler Prize for
Architecture and the Arts, Austria (2014); Centennial Medal Laureates, American Academy, Roma
(2009); Beaux-Arts Magazine Art Awards: Best International Artist, Parigi, Praemium Imperiale Prize
for Visual Arts, Giappone (2004); Honorary Doctor of Arts, California Institute of the Arts, Valencia
(2000); e il Wolf Foundation Prize in Arts (Sculpture), Israele (1993). Nel 2009 ha rappresentato gli
Stati Uniti alla 53. Biennale di Venezia vincendo il Leone d'oro per la migliore partecipazione
nazionale, mentre nel 1999 ha vinto il Leone d'oro alla carriera alla 48. Biennale di Venezia.
Un ringraziamento speciale a Sperone Westwater, New York, principale galleria rappresentante di
Bruce Nauman, che espone i suoi lavori dal 1976.
�Neons Corridors Rooms� è supportata anche da TERRA Foundation for American Art
La Terra Foundation for American Art è dedita a promuovere l'esplorazione, la comprensione e la
ricezione dell'arte visiva degli Stati Uniti da parte di un pubblico nazionale e internazionale.
Riconoscendo l'importanza della fruizione di opere d'arte originali, la Fondazione fornisce
opportunità di scambio e di studio, partendo dalla presentazione e dall'arricchimento della propria
collezione di opere, con sede a Chicago. Allo scopo di favorire il dialogo interculturale sull'arte
americana, la Fondazione offre il proprio sostegno, e collabora, a mostre, progetti di ricerca e
programmi didattici innovativi. Insita in queste attività è la convizione che l'arte sia potenzialmente
in grado di differenziare ma anche di unire le culture.
Il catalogo
In occasione della mostra �Neons Corridors Rooms� viene pubblicata una monografia che presenta
gli studi più recenti sulla ricerca spaziale e architettonica di Bruce Nauman. Analizzando e
approfondendo gli sviluppi concettuali, le variazioni formali e l'attualità di questo corpus di opere, il
catalogo include contributi commissionati a: Francesca Esmay, Alfred Fletchtheim Director of
Engagment, Conservation and Collection Care al Solomon R. Guggenheim Museum di New York,
precedentemente co-responsabile al museo per il progetto Panza Collection Initiative; Joan Simon,
critica e curatrice indipendente, già curatrice del catalogo ragionato di Bruce Nauman (1994); e
Gloria Sutton, Associate Professor for Contemporary Art History presso la Northeastern University
Art + Design di Boston. Insieme a un'ampia documentazione fotografica dei lavori, il volume
comprende inoltre un testo dei curatori della mostra Roberta Tenconi e Vicente Todol' sulla
specificità del progetto espositivo e schede dettagliate sulle opere, corredate da una ricca selezione
di immagini e documenti di archivio, redatte da curatori, studiosi e ricercatori provenienti da istituzioni
internazionali, tra cui: Lucia Aspesi, Vincent Baby, Ben Borthwick, Matilde Guidelli-Guidi, Mariagiulia
Leuzzi, Ted Mann, Teodora di Robilant, Francesco Stocchi, Taylor Walsh e Katy Wan.
Il programma espositivo
�Neons Corridors Rooms� è parte del programma artistico 2022-2023, concepito dal Direttore
Artistico Vicente Todol' assieme al dipartimento curatoriale: Roberta Tenconi, Curatrice; Lucia
Aspesi, Assistente Curatrice; Fiammetta Griccioli, Assistente Curatrice. Il programma prosegue,
nello spazio delle Navate, con le mostre di Ann Veronica Janssens (dal 6 aprile al 30 luglio
2023); e James Lee Byars (da ottobre 2023 a marzo 2024). Nello spazio dello Shed: Dineo
Seshee Bopape (dal 6 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023); Gian Maria Tosatti (dal 23 febbraio al
16 luglio 2023); e Thao Nguyen Phan (da settembre 2023 a febbraio 2024).
Pirelli HangarBicocca, istituzione nata nel 2004, è stata rilanciata nel 2012 da Pirelli, che ne è socio fondatore fin dalla sua costituzione. In questi anni lo spazio espositivo ha confermato il suo
ruolo di centro per l'arte in grado di attrarre un pubblico internazionale con mostre di forte rigore
curatoriale e di grande impatto visivo, anche grazie alla proposta di progetti espositivi unici. Gli
spazi di Pirelli HangarBicocca ospitano inoltre l'installazione permanente I Sette Palazzi Celesti
2004-2015 di Anselm Kiefer divenuti un punto di riferimento per visitatori di tutto il mondo e la
scultura La Sequenza (1981) di Fausto Melotti.
Informazioni utili per la visita
Orari:
da giovedì a domenica dalle 10.30 alle 20.30.
Biglietti: ingresso gratuito.
Sito Web: Pirelli HangarBicocca |